LE VITE DEGLI ALTRI
di Fabrizio Coppola
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Cos’è un uomo? Un uomo è un ammasso di sogni. Di promesse rispettate o tradite e perdute; di aspirazioni
e fallimenti; di tensioni e slanci; di abbandoni e cadute; di gioie cristalline e tristezze insondabili.
Ma ogni uomo è anche una macchina di storie. Storie visibili, sotto gli occhi di tutti ‒ gli sposi sul sagrato della
chiesa, il tassista stanco che ci porta a casa a notte fonda, la sarta che ha perso la vista a rammendare
gonne e pantaloni ‒ e storie invisibili, segrete, intime, sconosciute ai più ‒ un biglietto infilato di nascosto
nella borsa del postino, la voglia di fuggire del farmacista che non fuggirà mai…
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Il compito di ogni artista è quello di raccontare storie utilizzando la forma e la tecnica che preferisce.
La letteratura, il cinema, la fotografia, la musica, il teatro: attraverso tutte queste forme d’arte non si fa altro
che raccontare storie. E, con un po’ di fortuna, alcuni artisti riescono a raccontare non solo le storie che in
un modo o nell’altro hanno conosciuto, ma anche a svelare quelle che non conoscono, indovinandole da un
particolare, da una smorfia, dal movimento infinitesimale di una mano. Per fare ciò bisogna essere in
contatto con l’anima del mondo, quella sorta di entità collettiva che racchiude tutte le esistenze e le storie
passate, presenti e future dell’intera umanità. E solo in questo modo, raccontando, svelando una di queste
storie, si può raccontare la storia di tutti noi.